Uno degli argomenti più interessanti che riguarda il mondo del guadagno online è la pubblicità Pay Per Performance. Il Pay Per Performance Marketing, che spesso si traduce nel “lavorare con i network di affiliazione” è quel tipo di marketing che consente agli inserzionisti per pagare esclusivamente sui risultati che ottengono (siano essi iscrizioni ovvero lead, vendite ovvero sale, o azioni come un download).
E qui comincia una vera e propria lotta e disputa su questo tipo di pubblicità: è corretta o no?
La pubblicità online è a svantaggio dei publisher, ovvero degli editori, ed a vantaggio degli inserzionisti? Il Pay per click ed il pay per impression è il miglior metodo per monetizzare i nostri contenuti?C’è chi la pensa proprio così, e le motivazioni che vengono addotte sono più che comprensibili: per quale motivo noi editori online dobbiamo prima di tutto fare un bel sito, poi portare visite, ed infine piazzare banner ed aumentare trustrank, visibilità e utenti ai merchant senza avere nulla in cambio?
E’ quanto generalmente succede quando si inserisce una campagna di un network di affiliazione poco in target all’interno di un sito, o quando la landing page del merchant non è studiata bene, e dunque non riesce a convertire l’utente in cliente finale.
Dunque quello che si consiglia di fare in questi casi, già da tempo, e ne ho parlato a mia volta anche su Monetizzando, è, ancora una volta, cercare di focalizzare al massimo la pubblicità inserendo solamente quella che potenzialmente può interessare la nostra nicchia di riferimento, e, dopo aver fatto questa selezione, continuare la selezione:
Eliminando i banner che non convertono, e che quindi non ci rendono nulla (c’è addirittura chi propone di utilizzare esclusivamente banner che pagano per impression o click, ma personalmente non sono d’accordo);
Utilizzare più link testuali, ricordandoti di inserire un bel: rel=”nofollow”, che indica ai motori di ricerca di non dare valore in termini di ranking al sito che stiamo linkando, al posto dei banner (anche di questo ne ho parlato a mio tempo su Monetizzando, ma ricordarlo penso possa solamente giovare a tutti).
Studiare le landing dei merchant: potrebbe essere un altro elemento interessante da valutare prima di posizionare una campagna pubblicitaria all’interno del nostro sito. Se la landing page (ovvero la pagina su cui arriverà il visitatore) non è accattivante e ben strutturata, se permette di fare mille cose meno l’unica che a noi interessa (ovvero convertire l’utente in cliente), probabilmente la campagna convertirà male, e dunque avremo semplicemente perso del tempo e regalato visite e click…
Tutto questo, evita che molti merchant possano rafforzare la loro brand reputation e brand awareness sulle spalle dei tanti piccoli publisher che pubblicano banner e non ottengono risultati, costringe i merchant a rivedere le landing page per farle convertire al meglio ed evita agli inserzionisti l’ulteriore lavoro di “dover convincere gli utenti che quel prodotto è buono e valido…”.
Tutte cose che esulano dalla funzione o dal ruolo che dovrebbe avere un buon editore online che dovrebbe forse limitarsi a scrivere dei contenuti validi ed interessanti, e suggerire qualcosa di interessante da acquistare o da utilizzare per una determinata categoria di persone.
Tu come la pensi? Davvero i Merchant se ne approfittano o, semplicemente, in Italia, ancora c’è molta disinformazione e tante persone non sono preparate a lanciare delle pubblicità online?
Io penso che i tempi siano quelli giusti, in Italia, per maturare seriamente e dare una svolta all’online
Ovviamente i commenti sono sempre aperti a chiunque vuol lasciare la sua opinione.
Buon lavoro e buon guadagno online,
E qui comincia una vera e propria lotta e disputa su questo tipo di pubblicità: è corretta o no?
La pubblicità online è a svantaggio dei publisher, ovvero degli editori, ed a vantaggio degli inserzionisti? Il Pay per click ed il pay per impression è il miglior metodo per monetizzare i nostri contenuti?C’è chi la pensa proprio così, e le motivazioni che vengono addotte sono più che comprensibili: per quale motivo noi editori online dobbiamo prima di tutto fare un bel sito, poi portare visite, ed infine piazzare banner ed aumentare trustrank, visibilità e utenti ai merchant senza avere nulla in cambio?
E’ quanto generalmente succede quando si inserisce una campagna di un network di affiliazione poco in target all’interno di un sito, o quando la landing page del merchant non è studiata bene, e dunque non riesce a convertire l’utente in cliente finale.
Dunque quello che si consiglia di fare in questi casi, già da tempo, e ne ho parlato a mia volta anche su Monetizzando, è, ancora una volta, cercare di focalizzare al massimo la pubblicità inserendo solamente quella che potenzialmente può interessare la nostra nicchia di riferimento, e, dopo aver fatto questa selezione, continuare la selezione:
Eliminando i banner che non convertono, e che quindi non ci rendono nulla (c’è addirittura chi propone di utilizzare esclusivamente banner che pagano per impression o click, ma personalmente non sono d’accordo);
Utilizzare più link testuali, ricordandoti di inserire un bel: rel=”nofollow”, che indica ai motori di ricerca di non dare valore in termini di ranking al sito che stiamo linkando, al posto dei banner (anche di questo ne ho parlato a mio tempo su Monetizzando, ma ricordarlo penso possa solamente giovare a tutti).
Studiare le landing dei merchant: potrebbe essere un altro elemento interessante da valutare prima di posizionare una campagna pubblicitaria all’interno del nostro sito. Se la landing page (ovvero la pagina su cui arriverà il visitatore) non è accattivante e ben strutturata, se permette di fare mille cose meno l’unica che a noi interessa (ovvero convertire l’utente in cliente), probabilmente la campagna convertirà male, e dunque avremo semplicemente perso del tempo e regalato visite e click…
Tutto questo, evita che molti merchant possano rafforzare la loro brand reputation e brand awareness sulle spalle dei tanti piccoli publisher che pubblicano banner e non ottengono risultati, costringe i merchant a rivedere le landing page per farle convertire al meglio ed evita agli inserzionisti l’ulteriore lavoro di “dover convincere gli utenti che quel prodotto è buono e valido…”.
Tutte cose che esulano dalla funzione o dal ruolo che dovrebbe avere un buon editore online che dovrebbe forse limitarsi a scrivere dei contenuti validi ed interessanti, e suggerire qualcosa di interessante da acquistare o da utilizzare per una determinata categoria di persone.
Tu come la pensi? Davvero i Merchant se ne approfittano o, semplicemente, in Italia, ancora c’è molta disinformazione e tante persone non sono preparate a lanciare delle pubblicità online?
Io penso che i tempi siano quelli giusti, in Italia, per maturare seriamente e dare una svolta all’online
Ovviamente i commenti sono sempre aperti a chiunque vuol lasciare la sua opinione.
Buon lavoro e buon guadagno online,

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